Cenni di Patologia Urologica
E’ una patologia cronica che causa la formazione di una placca a livello della tunica albuginea dei corpi cavernosi penieni. La tunica che avvolge i corpi cavernosi ha una proprietà elastica e durante l’erezione si “allunga” insieme ai corpi cavernosi. Quando è presente una placca di Induratio viene meno questa capacità distensiva, quindi si distende la tunica a valle e a monte della placca ma non quella porzione dove è presente; ciò causa un incurvamento dal lato della placca che può variare da qualche grado sino a deformare completamente l’asta peniena.
Molte sono le ipotesi sulle cause che innescano i meccanismi eziopatologici, la teoria tuttavia più condivisa dalla letteratura è che alla base del danno ci siano i microtraumi ripetuti durante i rapporti sessuali, in particolare quando si ha una penetrazione in assenza una buona turgidità dell’asta peniena. E’ anche per questo motivo che l'incidenza, aumenta sopra i 60 anni in pazienti che comunque lamentano un iniziale deficit erettile oppure nei giovani che riferiscono viceversa un vero e proprio trauma più o meno recente durante un rapporto sessuale.
In una prima fase che viene anche detta “florida” il paziente lamenta dolore durante l’erezione, spesso è in grado di identificare un punto specifico, sede del dolore, dell’asta peniena. Nella primissima fase potrebbe non essere palpabile a livello dell’asta peniena alcuna formazione, il paziente potrebbe o meno riferire un iniziale incurvamento dell’asta peniena che tende a aumentare o meno fino alla fine di questa fase. In una seconda fase detta anche “stabile”, il dolore durante l’erezione tende a scomparire, è invece quasi sempre palpabile un aumento di consistenza (Placca) a livello della tunica albuginea nel punto dove il paziente riferisce l’incurvamento penieno. Associato all’incurvamento spesso compare DE, in un primo tempo legato sicuramente alla componente dolorifica in un secondo tempo per una preoccupazione più psicologica del paziente che vede l’asta peniena incurvata e quindi deformata.
La diagnosi prevalentemente è clinica. E’ fondamentale l’anamnesi e evidenziare alla palpazione un aumento di consistenza della tunica albuginea. L’ecografia in particolare se eseguita in farmaco erezione (dopo somministrazione intracavernosa di prostaglandine) oltre che essere utile per valutare in maniera obiettiva potenza sessuale e eventuale incurvamento, può mettere in evidenzia alterazioni ipoecogene della tunica (nella prima fase florida) o altrazioni iperecogene della tunica (nella fase stabile).
La terapia in particolare nelle fase iniziali è molto discussa ad oggi in letteratura:
La chirurgia andrologica con correzione dell’incurvamento sicuramente da buoni risultati, tuttavia presenta qualche complicanza come spesso il calo della potenza sessuale dovuta allo scollamento dei tessuti che viene eseguito. E’ sempre bene valutare la potenza di base del paziente perché in presenza di un deficit erettile associato, è bene posizionare un impianto protesico contemporaneamente alla correzione dell’incurvamento.
Personalmente tendo sempre a tenere un atteggiamento conservativo: terapia orale, utilizzo di vacuum device e trattamento con onde d'urto nella fase iniziali se l’incurvamento non è tale da compromettere la penetrazione. Infiltrazioni o chirurgia, in considerazione anche dei rischi delle complicanze, quando viceversa l’incurvamento compromette del tutto l’atto sessuale.